29 Jan
29Jan

UN BREVE VIAGGIO PER CONOSCERE QUELLO CHE LA MODERNA PRATICA DEVE A QUELLA ANTICA E CIÒ CHE L’ANTICA PUÒ APPRENDERE DALLA NUOVA

Le differenze tra le due discipline sono enormi e per questo risulta spontaneo domandarsi cosa spinge a scegliere l’una o l’altra disciplina? 


La bellezza della precisione del Pilates.

Joseph Pilates, fondatore dell’omonimo metodo, dopo aver praticato negli anni della sua adolescenza Body Building, Yoga e Arti marziali, sviluppò la consapevolezza che una cattiva respirazione e una conseguente cattiva postura sono le cause di una cattiva salute. Così nel 1925, anno in cui emigrò negli USA, la sua mission si orientò verso un approfondimento della pratica dello Yoga e dei movimenti degli animali che lo condussero alla realizzazione di un metodo di allenamento che chiamò “Contrology” incoraggiando l’uso della mente per controllare la funzione dei muscoli. Durante le sedute di Pilates, gli esercizi caratteristici del metodo, più di 500 (la maggior parte eseguiti da distesi), pongono l’attenzione sul respiro, sulla postura, sull’allungamento dei muscoli e soprattutto sul rafforzamento della cintura addominale per il supporto della colonna vertebrale. Possiamo dunque definire gli obiettivi del metodo come segue:
✔ scolpire una silhouette allungata (come quella dei ballerini)
✔ fortificare i muscoli addominali e i muscoli della schiena
✔ corregge le asimmetrie lavorando sul riequilibrio posturale

Nel Pilates quindi, abitano l’attenzione e la precisione del movimento, il controllo della mente e la consapevolezza della integrazione funzionale tra corpo e mente.



La versatilità e la meravigliosa complessità dello Yoga.

Le origini millenarie e in parte misteriose dello Yoga dimostrano senza dubbio la sua vera bellezza che la allontana dalla interpretazione univoca del Pilates. Lo Yoga rappresenta l’immensità di un mare in cui le rotte sono variabili in base alle diverse scuole intraprese. Colui che naviga nel vasto mare dello Yoga oggi può conoscere la tranquillità, domani può imparare una nuova tecnica respiratoria, dopodomani può conoscere un mantra, una meditazione, può ritrovare un sorriso, una forza interiore, uno slancio e un senso di rivalsa per impegnarsi nella sua destinazione nel mondo… e molto, molto altro ancora. In una lezione di Yoga i ritmi sono lenti, le posizioni mantenute a lungo, i respiri profondi, le articolazioni aperte fino alla massima escursione, il tutto con lo scopo di rinforzare interamente il corpo, e sebbene sia lo Yoga che il Pilates nascono dalla consapevolezza della connessione tra corpo e mente, lo Yoga ha insito in sé un elemento che si aggiunge al binomio corpo/mente e che si traduce nella spiritualità: l’elemento che induce la mente alla ricerca di uno stato di calma per accedere ai più nobili stati meditativi

Lo Yoga al contrario , risponde a un bisogno più interiore, attraverso il movimento del corpo permette di accedere al silenzio e all’ascolto interiori in cui prendere la giusta distanza da tutto ciò che non conta veramente: il qui ed ora!



Le due respirazioni a confronto

Da questa attenta analisi ne consegue che certamente le due discipline sono compatibili: la fisicità del Pilates aiuta a rafforzarsi e a prevenire gli infortuni si concilia con la maggiore mobilità e potenza raggiungibili con lo Yoga.
Nella prima si predilige la pratica di una respirazione laterale diaframmatica contenuta dai muscoli trasversi, inspirando con il naso ed espirando dalla bocca, mentre nella seconda si sottolineata la profonda relazione che esiste tra stato emotivo/mentale e il ritmo e l’ampiezza del respiro e si utilizzano molte e diverse tecniche respiratorie. Si incoraggia principalmente una respirazione completa che coinvolge anche, il trattenimento del respiro. Nello yoga la respirazione diventa così un controllo dell’energia vitale e si porta l’allievo a respiri sempre più lunghi e lenti.


Verso la conclusione del nostro viaggio, capiamo quanto l’antica pratica dello yoga abbia indicato la strada verso l’educazione del metodo Pilates e quanto invece la moderna pratica del Pilates abbia indotto a rivolgere uno sguardo attento verso la filosofia dello Yoga.

In un era dove l’esteriorità, lo sforzo, la fatica prevalgono sull’ascolto interiore, la consapevolezza di sé e la leggerezza, ha evidenziato che nel nostro mondo occidentale la scelta è orientata prima verso la fisicità del metodo Pilates, che oltre al corpo include anche i suoi piccoli e grandi attrezzi, e poi sulla spiritualità dello Yoga.
Tuttavia la stessa pratica costante di una disciplina così fisica fatta di esercizi ginnici, tecniche esecutive, rigore, ritmo e sforzo del Pilates si è trasformata nella principale motivazione alla ricerca della tranquillità, dell’etica, della disciplina, dell’ego, del rilassamento mentale e del corpo presenti nella pratica dello Yoga, avvicinando quindi sempre più persone anche alla sua pratica!

Alla luce di tutto questo e con l’esperienza personale di insegnante di Pilates e di Yoga desidero concludere con un quesito:

“In che modo potrei indicarvi la strada verso la scelta più giusta per voi?”.

Nessun dubbio nella mia risposta:

“praticate entrambe le discipline prima di scegliere! Fatele entrambe vostre, ascoltando le vostre sensazioni… e poi semplicemente seguite il vostro istinto scegliendo quella più adatta a voi!”


Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.